Dimitar Peshev  

la storia
l'appello
il libro
l'autore
la posta dei lettori
recensioni
 

Lettera di Gabriele Nissim
all’Assemblea Nazionale di Bulgaria
per un premio internazionale
dedicato alla memoria di Dimitar Peshev



Onorevoli deputati,

Colgo l'occasione di questa mia lettera prima di tutto per ringraziarvi per l'opportunità che mi avete dato di commemorare la figura di Dimitar Peshev nel vostro parlamento. Come ho già avuto modo di sottolineare diverse volte, mi reputo molto fortunato per avere potuto raccontare la storia del vostro vicepresidente. Peshev infatti è stato un uomo capace di opporsi al Male dei due totalitarismi del nostro secolo: il nazismo ed il comunismo.
Nel marzo del 1943 ha acceso la scintilla che ha permesso il salvataggio degli ebrei del vostro paese. Poi ha avuto il coraggio di dire di no al totalitarismo comunista e così ha rischiato la condanna a morte e ha quindi vissuto come un perseguitato politico. Eppure anche nei momenti più terribili della sua esistenza non si è mai piegato, ha saputo mantenere la sua dignità di uomo, ha vissuto solo e dimenticato da tutti, ma con la consapevolezza di essere stato un uomo di Stato che non ha mai tradito l'imperativo morale della sua coscienza.

Mi rivolgo oggi a voi perché sono convinto che la figura di Peshev possa diventare un esempio morale non solo per il vostro paese, ma per l'intera Europa.
La storia di Peshev può ricordare a tutti che ancora oggi alle soglie di un nuovo millennio il valore più alto della Politica rimane quello della prevenzioni dei genocidi.
Se svolgiamo infatti lo sguardo al passato ci accorgiamo che la storia del Novecento è purtroppo la storia di un genocidio infinito.
Nei deserti mediorientali è stata annientata una parte consistente della popolazione armena; nelle campagne ucraine e nei gulag stalinisti perirono milioni di contadini; nei lager e nelle camere a gas naziste furono assassinati milioni di ebrei; nelle foreste e nelle paludi cambogiane Pol Pot ha sterminato un terzo del proprio popolo. Ancora oggi abbiamo assistito impotenti al genocidio della popolazione in Ruanda e poi a pochi passi dai nostri due paesi migliaia di musulmani sono stati annientati prima in Bosnia e poi nel Kossovo, ad opera dei nazionalisti serbi.

Di fronte a questi fatti terribili mi sembra importante ricordare i politici e gli uomini che hanno il coraggio di non accettare questa situazione e che fanno di tutto, fino a sacrificare la loro stessa carriera, per impedire questo tipo di barbarie.
Proprio per questo motivo vorrei proporre al vostro parlamento l'istituzione di un premio internazionale intitolato a Dimitar Peshev, che premi una figura politica o intellettuale che si è battuto contro i genocidi del nostro tempo, o che si sia impegnato per ricordare la memoria di quelli passati.
Come voi ben sapete esiste nel panorama internazionale un premio Nobel per la pace, che premia annualmente una persona o una istituzione che si batte per la difesa dei diritti dell'uomo, o per una causa di pace. Non esiste però un premio specifico che sia dedicato esclusivamente all'opera di coloro che sono impegnati per denunciare o impedire la barbarie più grave che colpisce il genere umano: appunto il genocidio.

Il 9 dicembre del 1948 l'assemblea delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che punisce il genocidio, sia se commesso nel corso di una guerra, sia se perpetrato in stato di pace. Lo scopo di questa risoluzione, adottata dopo il processo di Norimberga ai criminali nazisti, era di aprire la strada a un impegno delle Nazioni Unite per impedire il ripetersi di simili orrori.
Proprio recentemente, il 16 giugno del 1996, Emma Bonino, il commissario per gli affari umanitari del parlamento europeo, ha proposto a Roma la creazione di un tribunale internazionale permanente delle Nazioni Unite che giudichi i delitti contro l'umanità che vengono commessi in ogni parte del mondo.
Come è noto, questa proposta sta ottenendo sempre maggiori consensi.
Io credo che accanto a questo impegno, che vede in prima fila il coinvolgimento del governo italiano, sarebbe importante affiancare la proposta di un premio che onori annualmente quanti dedicano la loro esistenza alla lotta contro ogni forma di genocidio.
In questo modo, alle soglie del XXI secolo, si potrebbero dare due messaggi precisi e fondamentali. Da un lato le istituzioni internazionali si impegnano a giudicare e a condannare quanti commettono i più terribili crimini contro l'umanità; da un altro lato però si indicano come un esempio morale quanti si battono contro questi crimini.
Il premio dedicato a Peshev dovrebbe dunque servire a ricordare queste persone.

Se sarà possibile realizzare questo progetto io sono convinto che la memoria del vostro glorioso vicepresidente non soltanto verrà conosciuta dal mondo intero, ma servirà a dare slancio alla battaglia di quanti oggi, in altre circostanze, hanno a cuore gli stessi principi morali che spinsero, nel marzo del 1943, Dimitar Peshev a lottare contro la deportazione degli ebrei bulgari.

Invito dunque il vostro parlamento ad approvare una risoluzione politica che chieda ai governi europei, alle istituzioni internazionali, alle Nazioni Unite di lavorare assieme alla Bulgaria per la creazione di un premio internazionale dedicato alla memoria di Dimitar Peshev.

Da parte mia posso assicurarvi che numerosi deputati italiani che con voi hanno voluto ricordare la figura di Dimitar Peshev sono disponibili ad aiutarvi in questa nuova battaglia.

Vogliate gradire i miei più sentiti omaggi.

Gabriele Nissim

 
Una scultura di Alberto De Braud

Milano, 1° gennaio 1999



RICORDA PESHEV




 << torna indietro
 << pagina iniziale
  this page in
English
  layout by KIWI, Milano
copyright © 1998-2003 Gabriele Nissim
privacy & cookie